I limerick
Un signore di Calcutta che mangia fino a strozzarsi, una giovane signora che suona l’arpa col mento, un imprudente dottore che finisce punto dal suo improbabile paziente: personaggi davvero curiosi sono i protagonisti di queste brevi e strampalate filastrocche.
C’era un certo signore a Calcutta,
S’abbuffava di strutto e di frutta;
Ma un bel dì un maritozzo
Incastrato nel gozzo
Strozzò il bieco signor di Calcutta.
Tratto da: E. Lear, Il libro del nonsense, Einaudi 2004
C’era una signorina di Pozzillo
Il cui mento era a punta di spillo;
Lo fece limare per ore,
Comperò un’arpa d’autore
E arpeggiò col mento per Pozzillo.
Tratto da: E. Lear, Il libro del nonsense, Einaudi 2004
C’era un vecchio in brache gialle:
Un grillo gli saltò sopra le spalle;
Quando sentì all’orecchio quel cri cri,
Per poco di paura non morí,
Quell’indifeso vecchio in brache gialle.
Tratto da: E. Lear, Il libro del nonsense, Einaudi 2004
Una volta un dottore di Ferrara
voleva levare le tonsille a una zanzara.
L’insetto si rivoltò
e il naso puncicò
a quel tonsillifico dottore di Ferrara.
Tratto da: G. Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi 2010
Un abile cuoco di nome Dionigi
andava a comprare le uova a Parigi,
così invece di semplici frittate
faceva «omelettes» molto raffinate
quel furbo cuoco chiamato Dionigi.
Tratto da: G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi 2007
Tags: Edward Lear, filastrocche, Gianni Rodari, nonsense
Commenti (6)
Biblioteca
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Strepitosi! I limerick mi piacciono troppo: sono assurdi, divertenti e dispettosi; sembrano fatti apposta per prendere in giro il mondo degli adulti fatto di certezze. Fanno pensare al Cappellaio Matto o al Coniglio parlante di Alice nel paese delle meraviglie (altro libro bello strampalato!).
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Agnese
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Sono stranissimi… e per questo simpaticissimi!
Leggermente surreali, se proprio devo dire…
Mi sono piaciuti tantissimo, sicuramente leggerò uno dei libri dai cui sono stati tratti … o magari li leggerò tutti e due, chissà…
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giulia
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sono strani perché nella realtà mettono del surreale che li fa diventare unici, incompresibili e sopratutto divertenti: un modo bellissimo di rappresentare le stramberie della vita
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Leonardo
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Sono strepitosi, li adoro. Il modo più simpatico per scherzare e prendere in giro qualcuno senza volerlo offendere. E comunque sembrano facili ma hanno una struttura complicata perfino da capire, poi da applicare….
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Alex
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Sono poesie molto belle, divertenti molto ironici mi sono piaciute.
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gabriele
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Scrivere limerick significa esprimere il proprio senso dell’umorismo.A parer mio i limerick sono un pò più speciali degli altri testi,perchè,quando studiati rendono divertente la lezione,essendo simpatici e divertenti
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